"Chi cerca la verità è perché presume che essa esista": è una massima scritta da mons. Giuseppe Scardovelli, nipote del grande Confortatore dei Martiri di Belfiore, Mons. Luigi Martini. Allestire una mostra, corredata di molteplici e variegati documenti, è in realtà dimostrazione della fiducia che la verità storica possa essere debitamente ricostruita e offerta a quanti non si adagiano nel qualunquismo culturale e amano approfondire le proprie stesse radici storiche. L'aver corredato la mostra con una pubblicazione in due volumi rivela l'impegno-passione profuso da un nutrito gruppo di appassionati per la tematica risorgimentale. La duplice iniziativa (mostra e volumi) parte da lontano. Il Centro Studi Internazionale di Storia Postale in quest'ultimo decennio ha più volte proposto tappe commemorative degli eventi bellici che hanno reso protagonista la città di Mantova in tutto il periodo risorgimentale dal 1848 al 1866. Ora il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, mentre fa discutere tanti, anche quando si manchi di correttezza interpretativa del raggiunto traguardo, ha mobilitato filatelisti, storici, collezionisti di stampe, di armi, di cimeli a convogliare energie per consentire a chi lo desideri di avvicinarsi alla Storia, non alle opinioni,ma alla realtà viva, senza retorica. Una scelta privilegiata ha suggerito agli organizzatori della mostra di accostare soprattutto lettere originali di soldati a stampe corrispondenti alle battaglie decisive di Curtatone e Montanara, Goito, Solferino, Volta Mantovana, per citare solo alcune delle località divenute famose per i fatti d'arme. Questo criterio è stato maggiormente seguito nella pubblicazione di saggi (1° volume) e delle lettere dei soldati protagonisti (2° volume). Il titolo dato a quest'ultimo "Italia cara, Italia bella" è frutto di un'espressione che un militare ha apposto su una busta-lettera. Ci è parsa l'eco verdiana delle idealità che hanno pervaso moltissimi giovani che hanno messo la propria giovinezza a servizio di una patria da riscattare a dignità. Ricordarlo forse è utile per riscattarla anche oggi. Ed innalzare non solo la bandiera, ma tutto ciò che essa ha significato e può significare ancora. La serie di mostre (saranno dieci le località della Lombardia e della Toscana in cui il Centro Studi di Storia Postale ne è promotore) avrà inizio il 26 febbraio a Volta Mantovana. Si svolgerà nelle scuderie di Palazzo Guerrieri Gonzaga, sede prestigiosa che il Comune ha messo a disposizione e proseguirà fino al 20 marzo. La sede e il periodo non sono stati scelti a caso: il Palazzo fu in vari periodi Quartiere Generale degli eserciti piemontese ed austriaco e si è voluto che il 17 marzo, giorno anniversario della proclamazione del Regno d'Italia, venisse celebrato in una delle località simbolo del nostro risorgimento. Infatti a Volta ebbero luogo eventi bellici sia nelle guerre del 1848, del 1859 ed anche del 1866. L'esposizione comprende un notevole numero di documenti originali, lettere dei combattenti e di personaggi di rilievo del risorgimento, stampe, monete, medaglie, decorazioni, manifesti, armi, oggetti e molto altro materiale che desterà l'interesse dell'appassionato di storia e del visitatore anche il più sprovveduto di nozioni storiche. Il giorno dell'inaugurazione della mostra sarà utilizzato un annullo postale da apporre su otto stupende cartoline elaborate dal prof. Eros Donnini, già capo incisore della Zecca italiana e autore di centinaia di francobolli di varie nazioni.