"Colpisce in questa raccolta poetica la riflessione, mai esplicita nelle cadenze dolci dei versi, nella loro calcolata lentezza, sulla disperazione del vivere, sulla sua indicibilità che cattura i sensi, che genera inquietudini. Colpisce, ancora, la rappresentazione - fuori da ogni celebralismo esasperato, da ogni alettante superfluità - di emozioni e sentimenti impalpabili, quasi impercettibili, che la scelta sapiente di un perfetto rigore stilistico e di astute strategie lessicali non rende meno struggenti, favorendo semmai la densità delle immagini, grazie a una sintassi affabulatoria che punti all'essenziale." (Isabella Scalfaro)