Sinossi. Tre personaggi della media borghesia di provincia, novelli "vitelloni", si lasciano vivere senza infamia e senza lode, navigando a vista con le loro manie, i loro vizi e le loro piccole virtù, mentre il tempo scorre inesorabile. Perché la vita è come un grande fiume e gli esseri umani altrettante gocce che corrono: si incontrano, si perdono, si ritrovano, e poi un gorgo, un flutto, un ramo, un sasso ne deviano il percorso e nulla è più come prima. Modesto Averdid è il nome di un noto professionista che vive in Toscana. La descrizione di scorci di vita di tre amici che vivono in provincia, sulla costa, affronta col tratto distaccato dell'ironia il tema delicato degli attacchi di panico, che nella sua intrinseca tragicità comporta molti lati decisamente comici.