Codice: 328951847993996
Editore: Galleria Antichità all'Oratorio
Categoria: Pittura
Bologna, Antichità all'Oratorio, 11 ottobre - 2 novembre 2008. Bologna, 2008; br., pp. 40, 14 tavv. col., cm 21x30.
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Una parte predominante è rappresentata dalla scultura, rispecchiando la specializzazione principale della Galleria: tra le opere esposte hanno infatti grande spicco due rilievi in stucco, uno della Bottega del Ghiberti (Firenze, 1378 ca. - 1455), raffigurante l'abbraccio dolcissimo della Vergine con il Suo Bambino, stretto teneramente al seno, in cui la vivacità del Bimbo contrasta con la rassegnata consapevolezza del volto della Madonna; l'altro è un bassorilievo a stiacciato della Bottega di Antonio Rossellino (Settignano, 1427/28 - Firenze, 1479), che si caratterizza, oltre che per l'eleganza formale della rinascimentale Madonna, anche per la ricchezza del decoro della cornice e del fondo azzurro, in cui spicca un'elaborata ghirlanda da cui pende l'insegna di S. Giorgio, opera eseguita probabilmente a Ferrara quando il Rossellino andò a scolpire la tomba del Vescovo Roverella. Non meno importanti- rileva Rosalia Fornaro- sono due sculture lignee: una rarissima Vergine Annunciata di area alpina della prima metà del secolo XIV ed una Madonna con Bambino napoletana scolpita verso il 1470. Saranno presenti anche oggetti da collezione, tra i quali una bellissima croce astile con smalti azzurri su argento, un desco da parto fiorentino, particolarmente interessante in quanto è raffigurata l'impresa di Lorenzo il Magnifico (tre piume entro l'anello con punta di diamante), sovrastata dallo stemma mediceo e da un altro con la scritta VIRENS. Il logo della mostra deriva invece da uno straordinario piatto da pompa in maiolica derutese, in cui le fattezze del purissimo profilo della donna rappresentata ricordano le soavi "Grazie" del Botticelli. Due scudi senesi da parata, decorati a motivi vegetali in pastiglia, dell'inizio del secolo XVI, ci riportano a un mondo cavalleresco e cortese. Inoltre, per rappresentare anche quel clima internazionale che si respirava in questo periodo - conclude la Fornaro- sarà esposta una rara scultura spagnola risalente al XIV secolo, raffigurante un Santo vescovo (S. Agostino?), assiso in un trono decorato a fitti motivi geometrici; un piccolo trittico da viaggio franco-fiammingo in legno di bosso dell'inizio del XV secolo, raffigurante al centro l'Annunciazione e ai lati due Santi; infine un raro pannello bifacciale dipinto nel recto con la scena della Natività, e scolpito nel verso con un affollato Hecce Homo, opera fiamminga del terzo/quarto decennio del secolo XVI. Una bella placca in smalto di Limoges della fine del '500, raffigurante la Deposizione dalla Croce, firmata sul verso da Jean e Pierre Reymond conclude la rassegna.