Galleria Fonte d'Abisso, Milano, 2004. A cura di Ada Masoero. Opere di Balla, Baldessari, Depero, Farfa. «Nel loro sogno utopico di modificare l'intera realtà secondo i principi della modernità, gli artisti futuristi non si lasciarono sfuggire nemmeno il mondo della natura, che per secoli aveva dato vita in pittura a generi come il paesaggio e la natura morta. Da loro invece venne sottoposto anch'esso alle norme rigorose della geometria: trafitta dalle linee-forza, cadenzata da ritmi sincopati, accesa da colori innaturali, la natura mutò di volto e di apparenza, avvicinandosi al mondo delle macchine, nuovi idoli del moderno».