Già nel titolo del volume curato da Nicoletta Novelli, Verso la città profonda è condensato il contenuto della ricerca, che partendo dall'esposizione dell'evoluzione storica avuta dal concetto di stazione negli ultimi anni del Novecento giunge ad illustrare le esperienze costruttive sotterranee - ipogee - realizzate più recentemente, come ad esempio quelle di Lille in Francia o di Madrid in Spagna. Dall'analisi di queste realtà gli autori - Loris G. Macci, Alberto Baratelli e Nicoletta Novelli - giungono a definire l'essenza di due fenomeni tra loro interrelati; il concetto di stazione monofunzionale è da tempo superato nei fatti, prima ancora che nell'evoluzione culturale dei caratteri distributivi degli edifici, così come l'intorno urbano delle grandi stazioni viene "trainato" da una serie rilevante di effetti indotti. Le diverse situazioni territoriali analizzate offrono così singolari spunti di riflessione sulla possibilità di sfatare il mito che le grandi infrastrutture siano sinonimo di caos se non di degrado o, più modernamente, debbano essere necessariamente recepite come un marcaugeriano non luogo. Le ricerche esposte prendono in esame le situazioni europee più significative degli ultimi decenni in quanto a studi di realizzazione e previsione. Nello specifico sono state analizzate sul campo, o nei progetti di dettaglio, la Gare TGV Lille-Europe a Lille, la nuova King's Cross a Londra, la Puerta de Atocha a Madrid, la Muenchen 21 a Monaco, la Stuttgart 21 a Stoccarda, la Z.A.C Rive gauche a Parigi, la Arnhem Central ad Arnhem ed a Berlino la Leherter Bahnhof. Le valutazioni scaturite dall'analisi di queste moderne realtà di interscambio passeggeri forniscono agli autori l'opportunità di illustrare più chiaramente il loro pensiero intorno al progetto che verte sul nodo dell'Alta Velocità di Firenze e delinearne le ripercussioni sul tessuto urbano e sociale della città.