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Il Territorio Montano della Diocesi di Bologna. Identita' e Presenza della Chiesa Urbanistica, Socio Demografia, Edifici di Culto e Pastorale nel Paesaggio di Un'Area Collinare e Montana

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Codice: 235071891526982

Editore: Alinea Editrice

Categoria: Architettura

Ean13: 9788860553959

A cura di Laura Manenti, Mario Cocchi, Giuliano Gresleri, Carla Landuzzi, Giovanni Salizzoni. Firenze, 2009; br., pp. 400, ill. col., cm 24,5x27,5. (Architetture urbane).

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Una Chiesa radicata nel territorio Oggi come nei secoli passati la Chiesa è una presenza vitale e attiva su tutto il territorio della Diocesi. La divisione del territorio europeo in diocesi ed in parrocchie è un fatto storico e attuale che comunica la capacità delle popolazioni residenti di aggregarsi in comunità cristiane sotto la guida di un pastore e di essere, quindi, Chiesa. L'intera società europea è, infatti, permeata dai valori cristiani trasmessi di generazione in generazione per interi secoli. Come in tutta Europa, anche nel territorio montano della Diocesi di Bologna, la diffusione capillare della presenza cristiana è fisicamente segnalata dalla presenza dei moltissimi edifici di culto che annunciano la propria presenza attraverso il segnale del campanile, segno territoriale, ma anche simbolo dell'appartenenza di un popolo ad una determinata realtà di comunità. La realtà ecclesiale è una realtà che nasce inserita nel territorio ed è partecipe delle vicende che ne segnano la storia; la Chiesa parla all'anima dell'uomo e porta a questi un messaggio di speranza e di vita, ma è una realtà che, facendo proprio il comandamento dell'amore, interviene là dove l'uomo è necessitante sia di mezzi spirituali, che di mezzi materiali. La chiesa bolognese è una realtà profondamente ancorata al territorio, una realtà che ha assunto le caratteristiche, i "sapori", le gioie e i dolori delle popolazioni che hanno abitato e che ancora vivono queste aree; è una realtà formata da queste popolazioni che hanno vissuto nel corso dei secoli e fino alla metà del '900, guerre, invasioni e carestie, ma che in mezzo a tutto questo hanno saputo rimanere uniti e ancorati alle verità della fede, continuando a vivere in sintonia con un tempo scandito dalle festività cristiane e costituendo una sempre attuale comunità che prega, spera e ama. La realtà odierna si presenta con tratti inediti rispetto al passato; il profondo processo di scristianizzazione della società occidentale ha portato ad una perdita del riferimento della Chiesa come polo significante un'esistenza che supera il confine biologico della vita e ha generato una crescente attenzione alle esigenze materiali del quotidiano, delle quali molte sono state indotte da un sistema economico basato sulla continua accelerazione dei consumi. Anche la vita delle popolazioni che abitano le pendici montane dalla Diocesi di Bologna è in rapido mutamento; il secolo passato ha visto come dominante il fenomeno dell'abbandono della montagna a favore della città da parte dei giovani, il che ha comportato un rapido invecchiamento delle popolazioni rimaste e un venirsi a perdere parte delle abitudini civili e religiose che erano state tramandate dalla tradizione. Tuttavia la presenza della Chiesa nel territorio montano si mantiene viva ed efficace come momento di condivisione e di sostegno spirituale, ma anche come aiuto materiale per le persone con difficoltà e come luogo di educazione. La parrocchia rimane, oggi come sempre, il motore aggregante la popolazione e la sua presenza in ogni frazione e in ogni paese è la testimonianza di una necessità di portare in presenza di Dio le vicende del quotidiano. A livello di aiuto materiale e di vitalità sociale, le parrocchie si presentano come luoghi di riferimento con le loro molteplici attività caritative presenti in esse e come poli di aggregazione culturale con la proposta di iniziative e momenti di incontro. Le attività sportive costituiscono un luogo di socializzazione per le giovani generazioni , mentre la presenza di scuole, asili e doposcuola esprime la sempre viva attenzione della Chiesa alla loro educazione. La presenza di comunità religiose inserite nella vita parrocchiale o a se stanti, costituiscono una preziosità in quanto, oltre al lavoro che svolgono, rappresentano una testimonianza sempre viva delle realtà spirituali a cui il popolo cristiano si indirizza. La Chiesa è, infatti, ancora un elemento di profonda incisività nella dinamica identitaria delle popolazioni locali. Tuttavia, viste le profonde mutazioni di vita e di organizzazione fisica a cui il territorio montano e la sua popolazione sono incorsi, da parte dei pastori della Chiesa bolognese è nata l'esigenza di una migliore comprensione delle profonde mutazioni intervenute sul territorio, con la volontà di prevedere azioni pastorali calate nella realtà odierna dei luoghi e capaci di rispondere in maniera piena alle necessità e alle attese della popolazione locale. Per questa ragione è stato affidato all'architetto Claudia Manenti il compito di coordinare e promuovere una ricerca dettagliata , ma di ampio raggio, sulle principali caratteristiche di cui si compone il territorio diocesano, i cui esiti possano costituire una solida base conoscitiva alle scelte di indirizzo pastorale che la Chiesa è tenuta a fare nei confronti della sua area di competenza. Dall'analisi delle caratteristiche e dei mutamenti a cui il territorio montano della Diocesi e la sua popolazione sono soggetti devono, infatti, scaturire le necessità salienti della Chiesa locale e su questi dati possono prendere l'avvio azioni di tipo pastorale indirizzate a rispondervi. Vi sono indubbiamente delle nuove sfide a cui la Chiesa contemporanea deve far fronte; da una parte la diminuzione del numero dei sacerdoti e dall'altro la sempre maggiore necessità di una formazione cristiana che sappia preparare i giovani ad affrontare la vita in una cultura secolarizzata, rimando ancorati alla fede in Cristo. Una nuove sfida si impone, infine, a riguardo delle popolazioni immigrate che, soprattutto a partire dall'ultimo decennio, hanno iniziato a prendere dimora nelle località montane e collinari della Diocesi; il confronto con abitudini e religioni diverse dal cristianesimo, diverrà una necessità imperante, vista anche la giovane età media dei nuovi abitanti, ma questo può essere vissuto nel sereno incontro con l'altro nel momento in cui vi è la certezza di un chiaro ancoraggio all'identità cristiana da parte popolazioni locali; la testimonianza delle motivazioni di base che hanno generato nei secoli il modello di convivenza europeo, basato sull'attenzione all'altro e sul rispetto reciproco sarà utile all'integrazione dei nuovi arrivati per comprendere la cultura locale e rispettarne l'identità. Gli esiti di questa ricerca vogliono, infatti, essere un utile strumento non solo per i pastori ecclesiali incaricati di guidare il popolo dei fedeli, ma anche per gli amministratori e per ogni singolo abitante della Diocesi, perché possa avere l'opportunità di una sempre maggiore coscienza delle peculiarità e delle caratteristiche del territorio dove vive e lavora e della specifica cultura, maturata lungo i secoli, che forma il profilo identitario del luogo e dal quale non può essere omessa la relazione con la perdurante presenza della Chiesa e con i valori spirituali, civili e culturali che essa propone. Il progetto di ricerca sul territorio diocesano si inserisce nella più ampia ricerca che l'Istituto Veritatis Splendor di Bologna ha intrapreso sul tema della laicità. Infatti non vi è reale laicità senza un riconoscimento delle identità e delle caratteristiche proprie di ogni luogo e di ogni popolazione e proprio sulla ricerca dei valori identitari dei centri del bolognese si è indirizzato il lavoro sul Territorio Diocesano. Se vi è stata la possibilità di dare corpo a questa ricerca e di renderne pubblici gli esiti, lo si deve anche al sostegno promosso dalla Fondazione CARISBO a cui vanno i più vivi ringraziamenti. A questa primo lavoro che ha interessato le aree montane della Diocesi farà seguito una analoga ricerca sulle aree di pianura della Diocesi e, con molta probabilità, un ulteriore studio sulle caratteristiche contemporanee dell'inurbazione propria dei comuni di Bologna, San Lazzaro di Savena e Casalecchio di Reno che, in considerazione della complessità della realtà metropolitana necessita di uno studio a se stante. L'auspicio è che il lavoro qui presentato e frutto di una collaborazione tra studiosi, docenti universitari e pastori della Chiesa Particolare che è in Bologna, possa essere uno strumento di reale efficacia per l'avvio, anche nel territorio montano, della pastorale "integrata" che il Cardinale Arcivescovo proporrà come metodo adeguato per la soluzione dei problemi posti all'attenzione del "Piccolo Sinodo della montagna", previsto al termine della visita pastorale nel Vicariato di Setta Dall'introduzione di Mons. Ernesto Vecchi Contenuto: INTRODUZIONE - La necessità di conoscere il territorio della Diocesi di Bologna Mons. E.Vecchi, Motivazione e metodo della ricerca C.Manenti; CHIESA E TERRITORIO NELLA STORIA DELLA MONTAGNA - La presenza della Chiesa nella storia del territorio montano della Diocesi P.Foschi, Bologna e il territorio montano nel mutare delle possibilità di comunicazione e relazione Carlo Monti, L'organismo architettonico religioso nel contesto d'inserimento ambientale Adolfo Cesare Dall'Acqua, Per un "laboratorio della montagna" bolognese. Dal progetto pastorale lercariano verso un network territoriale sostenibile Pier Giorgio Massaretti; I TEMATISMI DELLA RICERCA: TRA CAMBIAMENTO E PERMANENZA NEL TERRITORIO MONTANO DELLA DIOCESI- Demografia,migrazione e economia C.Landuzzi, Un territorio in evoluzione: aspetti urbanistici G.Salizzoni, Gli edifici di culto Gl.Gresleri; Il territorio in una nuova visione pastorale M.Cocchi; VALLE DEL SAMOGGIA e LAVINO Comuni di Crespellano, Bazzano, Monteveglio, Monte San Pietro, Castello di Serravalle, Savigno, Zola Predosa; Elementi costitutivi e identitari del territorio della valle del Samoggia e Lavino -Emergenze naturali e culturali -Situazione Socio-Economica -Processi urbanistici -Edifici di culto -Aspetti Pastorali; VALLE DEL RENO Elementi costitutivi e identitari del territorio della valle del Reno; BASSA VALLE DEL RENO Comuni di Sasso Marconi, Marzabotto -Emergenze naturali e culturali -Situazione Socio-Economica -Processi urbanistici -Edifici di culto -Aspetti Pastorali; MEDIA VALLE DEL RENO Comuni di Vergato, Castel d'Aiano, Grizzana Moranti -Emergenze naturali e culturali -Situazione Socio-Economica -Processi urbanistici -Edifici di culto -Aspetti Pastorali; ALTA VALLE DEL RENO Comuni di Porretta Terme, Gaggio Montano, Lizzano in Belvedere, Granaglione, Castel di Casio, Camugnano -Emergenze naturali e culturali -Situazione Socio-Economica -Processi urbanistici -Edifici di culto -Aspetti Pastorali; VALLI BOLOGNESI TRA IDICE,SAVENA E SETTA Elementi costitutivi e identitari del territorio delle Valli Bolognesi, BASSE E MEDIE VALLI BOLOGNESI Comuni di Pianoro -Emergenze naturali e culturali -Situazione Socio-Economica -Processi urbanistici -Edifici di culto -Aspetti Pastorali; ALTE VALLI BOLOGNESI Comuni di Castiglione dei Pepoli, San Benedetto Val di Sambro, Monghidoro -Emergenze naturali e culturali -Situazione Socio-Economica -Processi urbanistici -Edifici di culto -Aspetti Pastorali

  • Soggetti: Architettura e Arte Religiosa, Urbanistica e Viabilità
  • Anno: 2009
  • Dimensioni: 24,5x27,5 cm
  • Spessore: 26 mm
  • Peso: 2 Kg
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