Il volume presenta un'ampia selezione dei lavori dello studio Hilmer & Sattler und Albrecht, con sedi a Berlino e Monaco, dal 1968 al 2012: dalle case singole ai progetti di sviluppo urbano, tra i quali emergono i progetti per Karlsruhe, Berlino-Potsdamer Platz, Monaco-Lenbachgärten, ai progetti di edifici urbani, agli edifici speciali come la Gemäldegalerie di Berlino. Sotto questo aspetto, della concreta elaborazione, vanno prese in esame le architetture di Hilmer & Sattler und Albrecht, fino alla singola strombatura di una finestra. Qua si mostra in un ampio spettro di svariate soluzioni come la "nuda" modernità possa riacquistare un'articolazione che appaga l'occhio, che restituisce all'astrazione del puro corpo e della grande forma (urbana!) la dimensione umana del palpabile e del tangibile. Qua si congiunge tutto in quella concretezza del vivente, che Guardini estendeva agli opposti. Sono procedimenti e processi che riguardano il lato più intimo delle nostre facoltà di trasmettere le nostre idee al mondo esterno e che hanno fatto parlare Kant delle "antinomie della pura ragione" e "dell'interesse della ragione in questo suo diverbio": "Ed ecco tutto il gioco dialettico delle idee cosmologiche che non permettono in alcun modo che gli venga dato un oggetto congruente in una qualunque esperienza possibile, e nemmeno che la ragione le pensi all'unisono con leggi generali dell'esperienza, che tuttavia poi non sono pensate arbitrariamente...". Dall'introduzione di Werner Oechslin