Se è vero che - a partire dagli anni Ottanta - l'apertura della Cina in campo economico e culturale ha permesso a questo paese di venire a contatto con il resto del mondo in tempi piuttosto brevi e con modalità spesso discutibili, ciò che oggi contraddistingue l'arte del colosso orientale è proprio una commistione di millenarie tradizioni orientali e arte pop occidentale. Questo sembra essere, infatti, il denominatore comune nei lavori dei venti artisti presentati in questo volume Damiani, che - dopo China, contemporary painting (2005) e Fancy dream (2007) - vuole fare il punto della situazione sulla nuova produzione artistica cinese attraverso il lavoro di monitoraggio svolto da Lorenzo Sassoli de Bianchi (già curatore del volume China). Fra i "quadri storici" di Shi Xinning, in cui convivono personalità di epoche diverse (Mao e Audrey Hepburn...), e i cammelli di Zhou Tiehai, che rimpiazzano i soggetti di celebri dipinti del Rinascimento, le opere presentate in From heaven to earth oscillano fra la classica pittura e le nuove tecnologie, fra la romantica nostalgia di una Cina precapitalista e i vertiginosi mutamenti degli ultimi anni. Assimilando l'arte occidentale attraverso poetiche tutt'altro che ingenue, questi artisti hanno saputo elaborare un'estetica che riflette fedelmente l'accelerazione socio-storica di questi ultimi anni.