A ispirare Magris sono in primo luogo alcuni punti fermi, che purtroppo qualcuno ha cercato di aggirare. Ecco così la difesa della Costituzione e della Repubblica nata dalla Resistenza (pur con tutti gli aggiornamenti necessari); e poi il richiamo al rapporto vitale con la storia e la memoria, la fiducia e l'unità nazionale contro le regressioni localistiche. Ancora, la riflessione sul significato di laicità per impostare un corretto rapporto tra lo Stato e la Chiesa. In altri casi Magris interviene sulla spinta dell'indignazione: di fronte al caso Battisti e all'eccessiva attenzione dei media per gli ex terroristi chic, per esempio, oppure alla dichiarazione di Giulio Andreotti su Ambrosoli che "in fondo, se l'era cercata". È questa indignazione, ispirata da un senso di profonda pietà umana, che l'ha spinto a reagire al silenzio che ha accompagnato la morte tra l'Africa e Pantelleria di centinaia di profughi in cerca di salvezza. Non mancano questioni che hanno risvolti politici, e che tuttavia possono essere affronati solo con riflessioni di più ampio respiro e profondità, come il dibattito sulla legislazione che dovrebbe governare la fine vita, innescata dai casi Welby ed Englaro.