Quando la vita è autentica sembra un romanzo, quando un romanzo è autentico sembra la vita. Forse ha puntato su questo, Teresa Vergalli quando ha deciso di lavorare alla sua seconda opera che, come la precedente, ripercorre gli anni della sua gioventù di guerra e di amore, di rischi e di leggerezza, di dolori e di speranze. Quello che cambia qui, è il rapporto con il ricordo. I tanti nodi che ci legano alla vita vengono rappresentati attraverso l'evocazione di ritratti autentici, ma mescolati tra loro nella girandola della memoria. Si avverte la necessità di cercare una verità più "vera" attraverso la costruzione di essa. Dalla nota dell'autore apprendiamo questo: "Avevo una verità da raccontare e ho scelto la via dell'invenzione. Spero funzioni". Per noi funziona.