Angelo Roncalli fu eletto Papa nell'ottobre del 1958. In pochi si aspettavano la sua nomina. Secondo gli analisti, la scelta cadde su Roncalli per motivi anagrafici: era in età avanzata, doveva essere un Papa di transizione. Eppure, nei suoi quattro anni e mezzo di pontificato, Giovanni XXIII riuscì a trasformare la Chiesa Cattolica come nessuno prima di lui: convocò il Concilio Vaticano II, avviò una profonda revisione del Codice di Diritto Canonico, rivoluzionò il rapporto con i fedeli fino allora conchiuso in una storica distaccata formalità. Fu un Papa umano, fedele tra i fedeli. Roncalli era nato in una famiglia di umili origini, quarto di tredici figli. Una famiglia di mezzadri. Lo zio gli fornì i mezzi economici per studiare al seminario minore di Bergamo. Innumerevoli, nel suo pontificato, le deroghe alla rigida compostezza papale, gli aneddoti, come quando ricevette Jacqueline Kennedy in visita ufficiale gridando "Jackie!" (invece di "Mrs Kennedy, Madame" secondo lungamente studiato copione), o come alla famosa predica dalla finestra di San Pietro, quando invitò i fedeli a guardare una luna più grande e luminosa del solito...