Le poesie di Alessandro Bani, qui raccolte, esplorano fenomeni e valori universali, con una modalità espressiva chiara e trasparente, quasi didattica. Analisi e introspezione sono gli strumenti che indagano il comportamento contraddittorio degli uomini, succubi, agli occhi dell'autore, di opportunismo e di false libertà. A poesie di protesta contro i comportamenti degli uomini "limitati nella loro razionalità" si affiancano poesie che parlano d'amore ma anche in questo caso, si sottolineano apparenze, falsità e banalità degli uomini e dei loro pensieri, troppo spesso attaccati a valori terreni. In questi versi, traspare la ricerca di un assoluto, il "sempre e per sempre" che sfugge però inevitabilmente come il tempo e la vita, quest'ultima solo unico valore. "Guarda al cielo", il titolo della raccolta, è pertanto l'unico intento che dà il senso alla nostra vita. I livelli di lettura sono molteplici così come nei romanzi dell'autore, da "Luna mistica" a "Feticci" e la poesia è ritenuta un ulteriore mezzo per sfidare le intelligenze e ricercare la condivisione dei sentimenti, contro la solitudine.