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Botticelli e Filippino. L'inquietudine e la grazia nella pittura fiorentina del Quattrocento

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Code: 61327988247342

Publisher: Skira

Category: Essays, Works, Reviews

Ean13: 9788884917614

A cura di D. Arasse, De Vecchi P. e Katz Nelson J. Parigi, Musée du Luxembourg, 1 ottobre 2003 - 22 febbraio 2004. Firenze, Palazzo Strozzi, 10 marzo - 11 luglio 2004. Milano, 2005; br., pp. 344, ill. b/n, tavv. col., cm 24x28. (Arte Antica. Cataloghi).

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Firenze celebra il genio di Sandro Botticelli dedicando al pittore della Primavera e della Nascita di Venere una mostra di valore e spettacolarità straordinari, la prima al mondo per numero (30) e qualità dei dipinti. L'eccezionalità dell'evento è sottolineata dalla presenza di ben 22 opere di Filippino Lippi. Diventa dunque possibile, per la prima volta, mettere a confronto maestro e allievo e rendere così evidente ciò che la critica sostiene ormai da tempo, ossia che Filippino è grande almeno quanto Botticelli. Anche la sede della mostra, Palazzo Strozzi, arricchisce l'evento di storia e suggestioni: Botticelli e Filippino. L'inquietudine e la grazia nella pittura fiorentina del 400 (11 marzo - 11 luglio 2004) si tiene infatti in un edificio che Botticelli e Filippino frequentarono senz'altro in vita. Filippo Strozzi, che ne affidò il progetto all'architetto Giuliano da Maiano, fu infatti uno dei grandi protettore di Filippino. Come noto, i due artisti furono intimamente legati nella professione e in vita. Botticelli fu l'allievo più importante di fra' Filippo Lippi. Filippino, figlio del frate e di suor Lucrezia Buti, fu invece il massimo allievo di Botticelli. Insieme crearono un nuovo stile di straordinario lirismo, lineare, poetico, delicato. Ed entrambi realizzarono opere appassionate che riflettono i tormenti di Savonarola. La mostra proporrà oltre 60 opere provenienti da tutto il mondo, alcune anche dall'esposizione di Botticelli voluta dal Sénat de la Republique française a Parigi al Musée du Luxembourg. La rassegna di Palazzo Strozzi è comunque assai più vasta e completa, con contributi delle maggiori raccolte pubbliche e private d'America e d'Europa. Rispetto a Parigi ci sono 12 Botticelli in più (8 dipinti e 4 disegni), alcuni mai visti in Italia oppure assenti da moltissimi anni. La parte di Filippino è invece del tutto nuova con numerosi dipinti mai esposti in Italia e perfino un inedito scoperto negli Stati Uniti. La curatela è di Jonathan Nelson per Filippino Lippi (con Patrizia Zambrano firma anche l'ultima monografia scientifica sul pittore) e per Botticelli di Pierluigi De Vecchi e di Daniel Arasse, purtroppo di recente scomparso. A lui la mostra è dedicata. Botticelli (Firenze 1445 - 1510) è, come noto, il pittore forse più amato al mondo. Filippino (Prato circa 1457 - Firenze 1504) fu invece famoso in vita e successivamente dimenticato. La mostra, oltre a cadere nell'esatto cinquecentenario della sua morte, rilancia dunque un grandissimo artista troppo a lungo sottostimato. L'allestimento segue un percorso tematico. Eccone la sintesi con i principali dipinti esposti. Le Madonne. Quattro le grandi novità: 1) una nuova lettura dei due artisti e del loro stile rivoluzionario. Per esempio, le Annunciazioni, raramente viste, dalle quali emerge il particolare uso espressivo della prospettiva: come nell'affresco di Botticelli degli Uffizi, o nei i due tondi di Filippino della Pinacoteca Civica di San Gimignano; 2) il processo evolutivo rintracciabile, ad esempio, nelle prime deliziose Madonne di Botticelli dopo l'apprendistato con Filippo Lippi; 3) alcuni dei dipinti di Filippino più famosi: la Madonna col Bambino e Angeli (collezione Ente Cassa di Risparmio di Firenze), tra i più riprodotti, ma poco visti; e la sua più bella pala d'altare, la Visione di San Bernardo (Firenze, Badia), esposta per la prima volta accanto a uno squisito disegno preparatorio per la figura del santo; 4) capolavori praticamente sconosciuti: tra gli altri, da Edimburgo, la stupenda Madonna adorante il Bambino di Botticelli (circa 1480) scoperta nel 1998 e mai esposta in Italia. Il narratore. La mostra propone anche una nuova interpretazione di Botticelli come narratore: illustra Boccaccio (III Storia di Nastagio degli Onesti, Museo del Prado, mai esposta in Italia), la Bibbia (Storie di Giuditta), Dante (la Divina Commedia). Alcuni dipinti del primo Filippino, 1470-1480, rivelano la stretta relazione col maestro. La sua Storia della Regina Vasti (Firenze, Museo Horne) è realizzata probabilmente su disegno di Botticelli. Quanto all'eccezionale drammaticità della Storia di Lucrezia (Firenze, Galleria Palatina) riflette forse un disegno che Botticelli riusò per un suo dipinto con lo stesso soggetto. Il momento botticelliano di Filippino è rappresentato anche dai Tre arcangeli e Tobiolo (Torino, Galleria Sabauda). Le allegorie. Botticelli è famoso per le allegorie e la mostra ne ospita alcune tra le più importanti (la Calunnia e Pallade e il centauro) a confronto con capolavori di Filippino poco noti come l'Allegoria dell'Amore (Londra, collezione privata) non più esposta dal 1949. Vicino allo spirito della Primavera di Botticelli, il dipinto illustra il magico potere di un unicorno che purifica l'amore di una coppia, rappresentata da un maschio e una femmina di cervo. I ritratti. Botticelli è uno dei primi grandi maestri italiani del ritratto. Il famoso Ritratto d'uomo con una medaglia di Cosimo il Vecchio (Uffizi) si distingue per lo sguardo languido, l'aspetto riflessivo e l'atteggiamento lirico. In mostra anche il Profilo di giovane donna (New York, collezione privata) mai esposto in Italia. I ritratti di Filippino denotato la stessa attenzione per la psicologia del personaggio, per i toni della pelle e, in alcune figure, per la solidità della forma. Il suo Ritratto di musicista (National Gallery, Dublino) manca dall'Italia da decenni. Savonarola. Sia Botticelli che Filippino furono fortemente attratti dalla predicazione del frate domenicano Girolamo Savonarola (Ferrara 1452 - Firenze 1498) ed entrambi lavorarono per alcuni suoi importanti seguaci. Di questa intensa esperienza si trovano evidenti riflessi nell'unico dipinto di Botticelli datato e firmato, la Natività Mistica (National Gallery, Londra), visione di pace e armonia dopo un periodo apocalittico. Per illustrare il Trattato dell'Humiltà di Savonarola, Filippino disegnò invece una xilografia della Pietà (Biblioteca Nazionale, Firenze). Realizzò anche un insolito trittico che celebra la devozione femminile (Seminario Patriarcale, Venezia) e per Francesco Valori, il più potente seguace del Savonarola, dipinse una Maria Maddalena e un San Giovanni Battista (Galleria dell'Accademia, Firenze), due figure ascetiche, scalze, dall'aspetto emaciato e con i vestiti stracciati, emblema di una tempesta spirituale e di un'ansia di penitenza. Il pathos. Forse la più importante e meno nota caratteristica di Botticelli. La bellissima Pietà del Museo Poldi Pezzoli di Milano, non più delicata e lirica, bensì trasfigurata dal dolore. Il tormentato San Girolamo di Filippino (Uffizi) e la sua appassionata Pietà (National Gallery of Art, Washington) rivelano un'identica tensione emotiva. Il suo stesso inedito, una Maria Maddalena penitente ispirata a Donatello (New York, collezione privata), mostra il tormento interiore della santa in ginocchio davanti a un antro roccioso. Sommario 13 La maniera di Botticelli Daniel Arasse 25 L'amore e la figura della ninfa nell'arte di Botticelli Charles Dempsey 39 Movimento, azione ed espressione nell'opera di Sandro Botticelli Pierluigi De Vecchi 55 La figura di Maria nell'arte di Botticelli Alessandra Galizzi Kroegel 69 Sandro Botticelli e il potere dei Medici Antonio Paolucci 101 Storie sacre e profane 129 Santi 153 Angeli 187 Madonne 219 Ritratti 237 Allegoria e mito 269 Gli anni di Savonarola 295La rappresentazione del dramma religioso 313 Cronologia Guido Cornini 327 Bibliografia 339 Indice delle opere in mostra 77 Il vero Botticelli Claudio Stri nati 85 Filippino nei ruoli di discepolo, collaboratore e concorrente del Botticelli Jonathan Katz Nelson

  • Subjects: Essays (Art or Architecture), Monographs (Painting and Drawing), Painting, Sculpture
  • Year: 2005
  • Dimensions: 24x28 cm
  • Thickness: 2 mm
  • Weight: 2 Kg
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