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L'invenzione dello zero

€ 4,50

Codice: 516881538500452

Editore: Orientexpress

Categoria: Classici - Poesia - Teatro

Ean13: 9788895007045

Napoli, 2006; ril., pp. 88, ill., cm 11,5x16. (Gli Scacchi. 2).

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L'invenzione dello zero, come risultato algebrico, come scoperta teorica, come segno discriminante tra due scale di opposti, è il titolo del libro di poesie di Francesco Fillini. L'autore sembra interessato a definire come luogo del suo atto poetico un intervallo, uno spazio interstiziale. La poesia avrebbe esistenza dunque fra le contiguità (complementari o contrarie) dei fatti, delle cose, delle logiche sintattiche e semantiche. A volte lo spazio è ridottissimo, una luce tendente a zero, appunto. Apparizione e sparizione, esistenza e inesistenza della poesia che, quasi, come nei versi d'apertura, non dipendono dall'autore. In ogni piccolo componimento - ché evidentemente l'inclinazione è epigrammatica - non si procede per immagini, ma l'immagine stessa è, o il nucleo compresso fra le contiguità di cui sopra, o l'intera poesia, come se le contingenze foriere della medesima rimanessero taciute. La scrittura di Francesco Fillini è quasi geometrica (paradigmatica la sezione calcoli). Una singolare seducente geometria acquisita da una lingua piana e razionale.

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